Basilica di San Sebastiano


La Basilica di San Sebastiano fuori le Mura, eretta nel IV secolo, custodisce una storia millenaria legata alle figure degli apostoli Pietro e Paolo.
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Inizialmente, le loro spoglie furono qui traslate nel 258, durante le persecuzioni, dalle Vie Cornelia e Ostiense. Successivamente, con la costruzione delle Basiliche a loro dedicate, furono riportate nei siti originari.
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L'imperatore Costantino I, nel primo quarto del IV secolo, fece erigere una grande Chiesa, originariamente denominata Basilica Apostolorum in onore di San Pietro e San Paolo. Nel corso del tempo, la Chiesa assunse anche l'attributo ad catacumbas, data la presenza delle catacombe dove furono deposte le spoglie del martire romano San Sebastiano, da cui la Basilica prese il nome.
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Nell'826, le reliquie di San Sebastiano, conservate nella cripta, furono trasferite nella Basilica di San Pietro in Vaticano per volere di Papa Eugenio II.
Circa vent'anni dopo, la Chiesa fu distrutta durante un'incursione di pirati arabi e rimase abbandonata per un breve periodo. Poco dopo, il complesso fu completamente ricostruito per volere di Papa Niccolò I.
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Nel 1218, Papa Onorio III riportò le spoglie del martire nella Basilica, dove sono tuttora conservate nella Cappella di San Sebastiano. In questa occasione, furono costruiti il campanile (oggi profondamente trasformato) e il chiostro.
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L'edificio attuale risale alla ricostruzione voluta dal cardinale Scipione Caffarelli-Borghese nel XVII secolo. La Basilica costantiniana, costruita in opera listata, presentava una pianta circiforme, con una lunghezza di 73,4 metri e una larghezza di 31 metri.
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Un viaggio attraverso il tempo, la Basilica di San Sebastiano custodisce le tracce di un'eredità spirituale profonda, un luogo dove la fede ha resistito alle prove dei secoli.


